Legoterapia: i mattoncini colorati come programma di sviluppo sociale nell’ambito dei disturbi dello spettro autistico

Legoterapia: i mattoncini colorati come programma di sviluppo sociale nell’ambito dei disturbi dello spettro autistico

I mattoncini colorati rappresentano uno dei giochi più diffusi al mondo, in commercio da circa 70 anni, divertono tutte le età, ma possono essere più che un mero passatempo

Le costruzioni rappresentano un gioco trasversale con effetti educativi e formativi

 

Il gioco delle costruzioni non ha solo un fine ludico, ma importanti risvolti educativi, formativi, psicologici e sociali.

Studi internazionali sulla terapia del gioco attraverso i LEGO hanno mostrato come l’uso dei famosi mattoncini colorati durante i gruppi terapeutici per i bambini con autismo porti ad un miglioramento delle abilità sociali e delle capacità di gioco, incidendo positivamente in modo particolare su: attenzione congiunta, focus sul compito, condivisione e alternanza di turno, collaborazione e problem-solving.

Abbiamo rivolto al dott. Narzisi, Direttore del Centro, già Dirigente Psicologo presso l’IRCCS Stella Maris e curatore dell’introduzione per il pubblico italiano del Manuale di Lego-terapia, alcune domande per capire bene in cosa consiste questo trattamento.

L’intervento mediato dai LEGO – ci dice il dr. Narzisi – si basa su un naturale interesse dei bambini, e quindi anche di quelli con disturbo dello spettro autistico, per le costruzioni. Attorno a questo interesse per le costruzioni, che più spesso nei bambini con autismo potrebbe esitare in un’alternativa all’interazione sociale, la terapia basata sul LEGO ha sviluppato un programma di sviluppo sociale. In altri termini viene proposto un efficace intervento clinico a partire da una naturale propensione dei bambini per il gioco con i mattoncini della LEGO.

Negli ultimi anni l’idea di disturbo dello spettro autistico, sia in termini di diagnosi che di trattamento, è stata destrutturata ed è in corso la costruzione di un’idea di disturbo dello spettro autistico considerata non solo alla luce delle difficoltà correlate, ma pure delle eccezionali abilità che possono contraddistinguere le persone che vivono la ‘condizione’ autistica. Il manuale contiene tutto quello che è necessario conoscere per organizzare e far funzionare un ‘Club LEGO’ per bambini con disturbi dello spettro autistico o disturbi correlati.

La costruzione LEGO, fornendo un interesse comune ed un obiettivo da raggiungere, può divenire un mezzo utile per lo sviluppo delle capacità di socializzazione come la condivisione, il saper attendere il proprio turno, il saper mantenere un contatto visivo con l’interlocutore ed il saper seguire le regole sociali. Il manuale approfondisce e prende in considerazione tutti gli aspetti pratici, dando utili consigli anche sull’organizzazione dello spazio, sulla disposizione dei mobili nella stanza e sulla scelta e la corretta conservazione dei materiali. Fornisce anche delle strategie per gestire il comportamento, l’ulteriore sviluppo delle capacità e la valutazione dei progressi conseguiti”.

Può spiegarci meglio come funziona la terapia?

Anche se la traduzione letterale del manuale in italiano è ‘terapia’, è suggeribile non usare questa parola perché si potrebbe prestare a fraintendimenti. È invece preferibile definire quella con i Lego ‘attività’, o più precisamente ‘programma di sviluppo sociale’. Tale intervento può essere applicato in setting differenti: one-to-one ed in gruppo, in contesti abilitativi così come a scuola. L’intervento è manualizzato, ovvero il testo è strutturato come un vademecum che approfondisce tutti gli aspetti pratici. Inoltre, all’interno del libro vengono fornite delle strategie per gestire il comportamento, l’ulteriore sviluppo delle capacità e la valutazione dei progressi conseguiti”.

Ci spiega perché si ritiene sia particolarmente indicata nel caso di bambini con disturbi dello spettro autistico?

La LEGO è particolarmente indicata non per tutti i soggetti con autismo, ma bensì per coloro i quali hanno un’attrazione per le costruzioni. Essa s’inserisce in una naturale propensione di alcuni soggetti per attività sistematizzanti. Attorno a questa caratteristica LeGoff e colleghi hanno costruito un interessantissimo programma di sviluppo sociale sul quale lavoreremo”.

Da gennaio 2020 la Lego-terapia, come programma di sviluppo sociale, verrà attivata proprio al Ce.t.r.a – Centro Trattamento e Ricerca nell’Autismo – una struttura all’interno del complesso ospedaliero dell’IRCCS Stella Maris di Calambrone (Pisa).

Speriamo che i numerosi benefici del gioco con i Lego, documentati in letteratura, possano contribuire, in concorso con altri interventi, ad influenzare positivamente lo sviluppo sociale di tanti bambini con disturbi dello spettro autistico.

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Veronica Lo Destro