Perché in Italia è difficile trovare lavoro?

Perché in Italia è difficile trovare lavoro?

Offerte di lavoro, da opportunità a truffa

In corso una campagna di frodi cibernetiche

 

Trovare lavoro non è stato mai facile, specialmente in Italia, dove il Covid-19 ha portato a una crisi globale del mondo del lavoro, uno dei tanti settori colpiti dalla pandemia. Chiusura delle attività, ritardo nella riapertura di esercizi commerciali e mancato rinnovo di contratti lavorativi hanno portato a un aumento del tasso di disoccupazione. Come spiega Francesco Seghezzi, esperto di mercato del lavoro e presidente di ADAPT (Associazione per gli studi internazionali e comparativi in ​​materia di lavoro e relazioni industriali), in aprile 2020 il numero degli occupati è sceso di 247.000 unità che, tradotto su base annuale, osserva un calo di 497.000 occupati, di cui una maggioranza è femminile (meno 143.000 contro meno 131.000 di componente maschile). Numeri che non si vedevano da un decennio quando, nel 2008, la recessione aveva colpito la classe dei più deboli. E il fenomeno si sta verificando nuovamente e, a rimetterci, sono i milioni di giovani disoccupati in cerca di un lavoro.

In questo raccapricciante scenario economico, riguardante il mondo del lavoro, emergono i parassiti, o meglio quelle pseudo aziende che, fingendo di essere alla ricerca di personale, truffano i richiedenti, spacciando posizioni lavorative per altre, oppure chiedendo una somma in cambio del lavoro. È il caso di alcune aziende che si nascondono dietro a grandi colossi del settore energetico come Terna, A2A, Edison ed ERG. Come funzionava la frode? Venivano pubblicati annunci di lavoro, servendosi della notorietà delle aziende energetiche citate, riferendosi a persone reali operanti nel settore della selezione e reclutamento di personale. Venivano organizzati, inoltre, falsi colloqui su Telegram nei quali si richiedevano dati personali e il versamento di una somma di denaro da parte del candidato. Molte sono state le vittime di questa frode cibernetica che, mosse dalla necessità di trovare un’occupazione, hanno creduto a offerte lavorative, che di vero avevano solo l’aspetto truffaldino. Stando alle dichiarazioni della Polizia Postale sulla base delle indagini effettuate, pare che questi truffatori inviassero veri e propri contratti lavorativi. Nello specifico la Polizia Postale dichiara sul suo sito “a coloro che aderiscono alla proposta lavorativa viene inviata una bozza di contratto a tempo determinato con contestuale richiesta di documenti d’identità, codice fiscale e iban con la falsa promessa di un successivo accredito di un corrispettivo di euro 200 a settimana o in alternativa 800 euro al mese a fronte della pubblicazione, da parte del candidato, di un certo numero di annunci su gruppi di offerte lavorative presenti su noti social network”. La truffa, scoperta dalla Polizia Postale, è stata denunciata. Infatti, il Commissariato di Ps online ha diffuso una nota con i dettagli della truffa, indicando come comportarsi nel caso in cui dovesse esserci il dubbio di truffa: “è in corso una campagna di truffe digitali a danno di utenti attraverso email riconducibili verosimilmente ad aziende italiane che operano nel settore energetico tra cui #Terna, #a2a, #Edison ed #Erg.
[…]Consigliamo di non dare seguito a email sospette e di non cliccare sui link allegati.
Qualora incuriositi dall’email verificare sempre la veridicità delle informazioni sul sito ufficiale della società titolare del marchio digitando l’indirizzo direttamente dal proprio browser.
Se hai bisogno di aiuto o informazioni scrivici su 
www.commissariatodips.it”.

In Italia, di queste truffe se sono viste a bizzeffe. Una tra le più famose Double Up Mania, lo schema di guadagno facile online che, tra il 2017 e il 2019, ha truffato molti utenti con l’illusione di arrotondare lo stipendio o farne un vero e proprio lavoro, facendogli investire migliaia di euro. L’Associazione Federcontribuenti ha indagato scoprendone le caratteristiche e le dinamiche. Il progetto consisteva nel deposito cauzionale di una somma di denaro (da 50 a 2.500 euro) da parte dell’utente con obiettivo di raddoppio qualora quest’ultimo avesse svolto delle attività quotidiane come visitare siti suggeriti dall’azienda, video pubblicizzati o cliccare vari link. Ovviamente il guadagno era illusorio in quanto gli utenti non hanno mai ricevuto quanto promesso. Dopo anni di attività la CONSOB (Commissione nazionale per le società e la Borsa), il 9 luglio 2019, ha bloccato con la delibera n. 20995 Double Up Mania per abusivismo finanziario. Gabriel (nome di fantasia), un utente che ha fatto parte del progetto, spiega che, allettato da una forma di guadagno semplice e non dispendiosa in termini di tempo, ha accettato la proposta. “Io accettai perché volevo fare qualche soldino in più. Come noto, nel nostro Paese buona parte dei giovani non ha un lavoro serio che possa distoglierli dall’accettare certe offerte, seppur poco convincenti dall’inizio. Quando capii che era uno schema Ponzi, ho deciso di ritirare il mio raddoppio e non investire più soldi miei. Rimasi come un “infiltrato”.

False offerte di lavoro, colloqui per posizioni lavorative che non corrispondono a quelle effettive, investimenti iniziali per cominciare a lavorare sono alcune delle molte caratteristiche di quelle truffe di cui le persone, spesso i giovani, sono vittime. Presi dallo sconforto, disperazione o semplicemente inesperienza, sono spinti a compiere scelte spesso illecite o che fin dall’inizio non risultano convincenti. Nonostante queste premesse accettano proposte professionali che li spogliano della loro dignità come potenziali lavoratori, perdendo la speranza in un Paese che possa offrigli un’opportunità per poter entrare nel mercato del lavoro. Una situazione che è destinata a crescere sempre di più, alimentando sfiducia e illeciti se lo Stato non interverrà a tutela gli interessi dei cittadini lavoratori o in cerca di lavoro.

 

 

 

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Paola Sireci