Rispettando le distanze sociali si può continuare a pulire l’ambiente

Il coronavirus non ha fermato la 28esima edizione di “Puliamo il Mondo”, la versione italiana di Clean Up the World, il più grande appuntamento di volontariato ambientale del pianeta.
A partire dal 1993 è Legambiente il comitato organizzatore in Italia di quest’iniziativa di pulizia pianificata attraverso azioni concrete. Tantissimi volontari e cittadini ripuliscono strade, vie, piazze, aree verdi ma anche spiagge e sponde dei fiumi dai rifiuti abbandonati.

Nelle giornate dedicate a questa storica campagna di volontariato ambientale, in tutta la Penisola sono chiamati all’azione studenti, cittadini e associazioni per recuperare numerosi luoghi dal degrado. Si promuove un’efficiente gestione dei rifiuti, una reale riqualificazione delle aree urbane e una più attenta valorizzazione degli ambienti naturali, preservandoli da abusivismo edilizio e cementificazione.
Quest’anno una delle giornate dedicate a Puliamo il Mondo ha combaciato con la Giornata Mondiale di Azione per la Giustizia Climatica in cui, lo scorso 25 settembre, i gruppi di Fridays For Future Italia si sono uniti ad altre migliaia di città del mondo per protestare affinché le loro richieste fondamentali venissero accolte. Tra queste: l’azzeramento delle emissioni climalteranti entro il 2030. Hanno inoltre sottolineato l’importanza dell’istruzione nella lotta alla crisi climatica. Se si aspira ad un futuro prosperoso e vivibile per le generazioni di oggi, ma specialmente per quelle future, è indispensabile cominciare dai luoghi della conoscenza per costruire nuove coscienze critiche. Credono di non poter permettere a subdole operazioni di greenwashing di insinuarsi nel sistema scolastico.
“Greenwashing è un neologismo indicante la strategia di comunicazione di certe imprese, organizzazioni o istituzioni politiche finalizzata a costruire un’immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo dell’impatto ambientale, allo scopo di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dagli effetti negativi per l’ambiente dovuti alle proprie attività o ai propri prodotti”.

A Bergamo, Napoli e Borgo Cerreto (Pg) ci sono stati gli eventi di punta di questa 28esima edizione che ha guardato anche alle coste del Mediterraneo coordinando incontri di pulizia nei lidi di 17 paesi.
Nei parchi urbani è invece sos rifiuti: dai dati dell’indagine Park litter 2020, sono 27.854 i rifiuti raccolti e catalogati nei 73 parchi monitorati dai volontari, circa 4 rifiuti ogni metro quadrato preso in esame. I mozziconi di sigarette (33% del totale) restano quelli più presenti nel verde pubblico e il 60% dei rifiuti rinvenuti è di plastica.

La pandemia che ha colpito l’Italia e il resto del mondo ha cambiato le nostre abitudini, il nostro modo di vivere, di lavorare, di spostarci e di rapportarci con le persone. Secondo Legambiente non è però cambiata la voglia di impegnarci in prima persona per il bene comune. “Ora più che mai è importante rimboccarci le maniche per rinforzare il senso di appartenenza ai nostri territori, per costruire una nuova armonia tra l’ambiente e le persone”. Puliamo il Mondo è stato infatti il primo grande appuntamento di volontariato ambientale nell’Italia uscita dal picco dell’emergenza Covid-19 e tutte le iniziative, da nord a sud, sono state organizzate nel pieno rispetto delle normative anti-covid. Ai volontari sono stati forniti guanti, ramazze e mascherine e le parole chiave al centro di questo storico incontro sono state impegno civile, senso di comunità, sostenibilità ambientale e inclusione sociale ma anche attività fisica e sport.
Oltre ai tradizionali spazi urbani – piazze, strade, vie, aree verdi, giardini – quest’anno l’evento ha ampliato il suo raggio d’azione ripulendo anche spiagge e sponde dei fiumi con un focus speciale dedicato. Lo scopo è stato evidenziare come la grande emergenza dei rifiuti in mare dipenda dalle nostre abitudini e modelli di produzione e consumo sulla terraferma. Il singolo cittadino ha dunque il dovere di rispettare l’ambiente che quotidianamente abita in quanto ogni nostra singola azione, sommata inevitabilmente a quelle degli altri, fa la differenza.
Giulia Lupoli

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