Arte accessibile: a Firenze tornano le visite polisensiorali per ciechi e sordi

Le realizza la Fondazione Muse che da anni lavora sul territorio a fianco dei musei civici e accompagna le persone affette da disabilità alla scoperta del patrimonio culturale della città
Si dice che la cultura non sia accessibile a tutti e purtroppo è vero. Non parliamo di ragioni economiche o di costi onerosi. Bensì dell’accessibilità dei luoghi culturali. Basta infatti soffermarsi sulle tante barriere architettoniche che sono ancora oggi presenti all’interno dei nostri siti culturali per chiederci ,quanti di questi possono essere visitabili da persone con disabilità motorie?
Se poi rivolgiamo lo sguardo alla mancata accessibilità di quelli che sono i contenuti, otteniamo un risultato che di certo non è risolutivo. A questo però, a Firenze, la Fondazione Muse ha pensato da tempo. Fermo restando che da un punto di vista legislativo le azioni da mettere in pratica sono ancora molteplici, da un punto di vista operativo è stato invece possibile realizzare delle iniziative che consentono ai disabili ciechi e ipoudenti di avere accesso al vasto patrimonio culturale che si trova in città. Ne abbiamo parlato con Giaele Monaci che ci ha spiegato come funzionano queste “speciali” visite culturali aperte alla cittadinanza
Di cosa si occupa la Fondazione Muse e quali sono i suoi obiettivi?
La Fondazione Muse si occupa del patrimonio dei musei civici di Firenze e sviluppa iniziative che si rivolgono a tutte quelle tipologie di pubblico che hanno delle fragilità o che hanno bisogno di un aiuto nell’abbattimento delle barriere di accesso ai musei. Parliamo di qualsiasi barriera: fisica, culturale, economica.
Oggi infatti quando si parla di accessibilità non si parla più solo di barriere architettoniche ma di un processo che vuole avvicinare la cultura come patrimonio di utilizzo per tutti. Questo nostro cammino, che è iniziato alcuni anni fa, vede l’appoggio anche di varie realtà sul territorio e per noi di fondamentale importanza è stato, senza dubbio, l’appoggio del comune di Firenze.
E’ una collaborazione, la nostra, che ormai dura da tanti anni e che ha avuto una bella spinta con il PNRR. Abbiamo realizzato dei progetti concreti sopratutto nel Museo di Palazzo Vecchio dove sono state create delle postazioni apposite per le persone affette da disabilità e una visita in autonomia accessibile a più persone. Abbiamo reso la fruizione delle postazioni completamente tattile in modo che potesse essere accessibile alle persone affette da sordità. In questo caso la postazione è stata progettata in doppia lingua (italiano – inglese), è in braille e attraverso un qr code è possibile usufruire di vari contenuti: un audio-guida, una descrizione tattile della postazione, alcuni video in lingua dei segni sia italiana e che internazionale. Si spera quindi che il progetto possa essere il più possibile inclusivo e per questo abbiamo realizzato una programmazione che punta a offrire delle proposte interessanti restando al contempo attenti anche alle varie esigenze delle realtà territoriali.
Le vostre iniziative sono aperte a tutti? E’ necessario fare delle richieste particolari?
No, no noi abbiamo un calendario aperto a tutti in cui si trovano nove appuntamenti in un anno sia per le persone sorde che per quelle cieche. Poi ci sono degli eventi speciali ed iniziative su richiesta. Per esempio abbiamo diversi tour operator che quando hanno eventi su Firenze ci contattano per effettuare varie visite. Sabato scorso c’è stato l’Istituto Cavazza di Bologna a cui abbiamo costruito una visita ad hoc per i loro studenti ipovedenti e ciechi. Il compito spesso è duplice: noi realizziamo un calendario con varie iniziative e le realtà sul territorio ci chiedono di sviluppare dei progetti che favoriscano l’accessibilità.
Quali sono i musei coinvolti nei vostri progetti?
I musei sono quelli civici di Firenze ovvero Palazzo Vecchio, Santa Maria Novella, Museo Novecento, Cappella Brancacci, le Murate, la Fondazione Romano, Museo Gino Bartali, Museo Stefano Bardini e d’estate il Forte Belvedere.
Questi progetti continueranno anche durante la stagione estiva?
Generalmente no perché sono le persone coinvolte a chiederci delle pause. A chi lo richiede però diamo la possibilità di utilizzare i nostri servizi anche durante il periodo estivo.
Qual è stato il riscontro che avete avuto con le vostre iniziative? Pensate di migliorare?
Migliorare è sempre possibile. E’ migliorata senza dubbio la comunicazione vicendevole. Rispetto ai primi anni, in cui magari erano in pochi a conoscerci, oggi la voce si è sparsa. E’ quindi più facile che le realtà sul territorio si rivolgano a noi o usufruiscano in modo maggiore dei nostri servizi. Ci gratifica che molti nostri eventi siano sempre sold out. Ovviamente per le visite con le persone in lis possiamo anche aumentare la partecipazione, per quelle cieche, nonostante si sia fatto un buon lavoro, dobbiamo comunque stabilire un numero massimo di persone partecipanti. La visione in questo caso ha dei tempi precisi e non si può pensare che si possa aspettare molte ore.
Un altra cosa poi che è cambiata negli anni e grazie al PNRR, è la comunicazione che si è adeguata alle esigenze di questo tipo di pubblico.
Prossimamente avete altre iniziative in programma ?
Questa iniziativa occupa molto impegno ed è un impegno costante durante tutto l’anno. Considerando tutto stiamo parlando di più di un appuntamento a settimana. Ovviamente poi l’ultima decisione spetta al comune di Firenze che deve garantirci la forza lavoro. In questo sono stati molto seri. In genere quando si lavora con un ente pubblico si ha sempre il timore di poter essere una semplice vetrina di tornasole ed invece, per fortuna, con noi non è successo. Abbiamo però cominciato con un offerta piccola, rarefatta e da lì, anche in accordo con le esigenze che abbiamo, ci siamo adeguati. Il futuro per ora è in divenire ma restiamo sempre disponibili all’ascolto delle proposte che arriveranno.