Comprendere e accogliere la devianza, la Comunità terapeutica di Montebuono

Comprendere e accogliere la devianza, la Comunità terapeutica di Montebuono

Famiglia Nuova è una Cooperativa che nasce nel 1979 a Lodi per promuovere il contrasto alla dipendenza negli adulti e successivamente amplia l’offerta dei propri servizi anche ai soggetti sottoposti a una misura alternativa alla detenzione. La Cooperativa ha aperto nel 1986 una Comunità terapeutica per le tossicodipendenze in Umbria, a Montebuono di Magione, che oggi si occupa anche dei soggetti sottoposti alle misure alternative alla detenzione previste dalla legge. Ne parliamo con il responsabile della Comunità il Dott. Fabio Ferrante, psicologo gruppoanalista, anche per comprendere la devianza dei giorni nostri.

M.G.: Gentile Dott. Fabio Ferrante, in riferimento alle persone che giungono nella vostra Comunità, si tratta solo di soggetti che usufruiscono di misure alternative o vi sono anche persone che non hanno commesso alcun reato?
F.F.: La comunità nasce per i soggetti che scelgono un percorso di liberazione dalle dipendenze. Nel tempo Famiglia Nuova ha ampliato la propria offerta di servizi aprendosi anche a persone che hanno commesso reati e che possono usufruire di misure alternative alla detenzione con il solo limite dell’età: i minori, infatti, non possono accedere perché per loro sono previsti servizi dedicati. In ogni caso l’accesso alla nostra struttura, essendo la stessa accreditata al Sistema Sanitario Nazionale, è subordinato al possesso di un certificato di tossicodipendenza fornito da un SERT che si è fatto carico del soggetto e che avvia l’iter per l’accesso alla nostra struttura. Per quanto riguarda le persone sottoposte a misura alternativa, è il SERT interno che opera nell’area sanitaria del carcere a proporre l’inserimento in comunità. La comunità prende contatto con il soggetto interessato per un colloquio conoscitivo all’interno dell’istituto e, in caso di esito positivo, si rende disponibile all’accoglienza. Infine, viene presentata domanda al magistrato corredata dal contratto terapeutico e dal certificato rilasciato dal SERT con la dichiarazione che la persona è ritenuta idonea ad un percorso terapeutico in comunità.

La rabbia sociale si traduce sempre più spesso in comportamenti devianti messi in atto da soggetti che soffrono la perdita dei punti di riferimento istituzionali

M.G.: In base alla Sua esperienza particolare quali sono oggi le cause principali della devianza e quali sono le differenze col passato?
F.F.: Oggi la devianza può essere vista soprattutto come una risposta alla rabbia e una ricerca di identità. La rabbia è rivolta verso la famiglia oppure le istituzioni in risposta ad una perdita di punti di riferimento e d’appartenenza. Mi preme osservare che le medesime motivazioni sono anche alla base dei problemi legati alla tossicodipendenza. Spesso la realizzazione di azioni criminose può essere legato alla disperazione – ad esempio, per mancanza di opportunità – oppure al carattere del soggetto, tuttavia le cause più comuni della devianza riguardano la dimensione identitaria e il mancato senso di appartenenza. L’ambiente in cui crescono le persone che andranno a delinquere sono spesso famiglie in cui sono presenti persone che delinquono. Pertanto, la devianza si comunica per apprendimento quando non vi è stato altro insegnamento al di fuori dello stile di vita delinquenziale. In questo contesto il soggetto apprende lo stile di vita criminoso, inizia a finire in carcere e forma il proprio bagaglio intorno all’ambiente che gli è più vicino. Nel tempo la nostra tipologia di utente si è modificata, quando in passato vi erano comportamenti devianti conseguenti alla tossicodipendenza il comportamento tossicodipendente era l’elemento principale mentre la devianza era secondaria. Oggi invece, i comportamenti devianti sono legati alla rabbia contro le istituzioni rispetto alle quali non ci si sente rappresentati. Per questo motivo esse vengono “sostituite” con altre organizzazioni che lasciano dare sfogo alle pulsioni primarie.

E’ tossicodipendente il 28,16% dei detenuti e il 34,88% dei nuovi ingressi (Libro Bianco sulle Droghe, 2022), questi dati ci fanno comprendere l’importanza degli istituti che si occupano di programmi terapeutici dentro e fuori dal carcere

M.G.: Perché per una persona che ha uno stato di dipendenza e ha commesso un reato è importante consentire la prosecuzione di un programma terapeutico fuori dal carcere e come avviene la risocializzazione di un soggetto che segue da voi un programma terapeutico?
F.F.: Una premessa, molti dei nostri utenti ci confermano che il carcere gli è servito a mettere uno “stop” a una certa condotta di vita. In effetti, all’ennesimo reato, quando la persona viene incarcerata riconosce per la prima volta di avere un problema, specialmente di tossicodipendenza. Da quel momento si avvia un percorso graduale che inizia dal SERT ove avviene la presa di coscienza delle proprie problematiche comportamentali. Il passo successivo è quello della Comunità, dove è possibile continuare ad astenersi dall’utilizzo delle sostanze e, insieme, realizzare un progetto personalizzato attraverso lo svolgimento delle attività comuni e dei servizi nel rispetto della convivenza pacifica. Sulla base dell’osservazione del comportamento del soggetto gli vengono attribuite responsabilità via via crescenti, compresa la possibilità di interfacciarsi con l’esterno. La nostra Comunità prevede anche lo svolgimento di attività sportive, organizzando un torneo di calcetto a Magione e, una volta all’anno, vi è la partecipazione per un’intera settimana di sport al Raduno Nazionale Sportivo delle Comunità organizzato dal Coni Sport e Comunità, aperto alle comunità terapeutiche per le tossicodipendente. Sulla base della costruzione graduale di questo rapporto di fiducia si giunge all’ultimo “step” ossia, il reinserimento del soggetto nel territorio di origine presso la propria famiglia, se non ci sono rischi di ricadute. In questa fase la Comunità si concentra sul reinserimento socio-lavorativo in accordo con il SERT di riferimento.

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Redazione Proposte UILS