L’Educazione civica come materia d’insegnamento autonoma

L’Educazione civica come materia d’insegnamento autonoma

Slitta al 2020 l’applicazione della riforma

Lo scopo è quello di “formare cittadini responsabili e attivi”, trattando tematiche nuove e attuali, come la cittadinanza digitale e le fake news, l’ idea è in particolare , quella di insegnare a bambini e ragazzi a “valutare criticamente la credibilità e l’affidabilità delle fonti di dati, informazioni e contenuti digitali; individuare i mezzi di comunicazione appropriati; cercare opportunità di crescita personale e di cittadinanza partecipativa attraverso le giuste tecnologie; essere in grado di proteggere la propria reputazione, rispettare i dati e le identità altrui”. Perché imparare ad essere persone libere, socialmente attive, imparare a rispettare sé stessi e gli altri, inizia sempre tra i banchi di scuola. L’educazione civica è lo studio delle forme di governo di una cittadinanza, con particolare attenzione al ruolo dei cittadini, alla gestione e al modo di operare dello Stato. In Italia, fu Aldo Moro il primo a introdurre nel 1958 (D.P.R. n. 585 del 13 giugno 1958) l’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole medie e superiori: due ore al mese obbligatorie, affidate al professore di storia, senza valutazione. Dall’anno scolastico 2010/2011 si è cambiato nome all’insegnamento di educazione civica, passando al nome “Cittadinanza e costituzione”. Esso comprende cinque argomenti: educazione ambientale, educazione stradale (Codice della Strada), educazione sanitaria (regole basilari di pronto soccorso), educazione alimentare e Costituzione italiana. L’insegnamento è presente per tutti gli istituti di ogni ordine e grado nella misura di un’ora settimanale all’interno delle materie di storia e geografia. Tuttavia, lo scorso 5 settembre 2019 è entrata in vigore una legge che reintroduce tale insegnamento come una vera e propria materia d’insegnamento autonoma a partire dall’anno scolastico 2020/2021, pertanto, in tal senso, solo ancora per quest’anno non sono state apportate variazioni all’interno dei piani didattici. Ritorna dunque l’educazione civica come materia obbligatoria, con tanto di voto in pagella e valutazione finale. Nel testo del provvedimento, si legge, che sono previste 33 ore di studio della nuova materia, la quale “sviluppa la conoscenza e la comprensione delle strutture e dei profili sociali, economici, giuridici, civici e ambientali della società”. L’insegnamento è affidato a docenti appositamente scelti, con particolare attenzione a Costituzione, istituzioni dello stato e dell’Europa, Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, elementi fondamentali di diritto, educazione ambientale, educazione alla legalità, educazione al rispetto e al patrimonio culturale, promozione dell’educazione stradale e al volontariato. Anche i Comuni potranno promuovere ulteriori iniziative in collaborazione con le scuole. Il testo prevede inoltre l’istituzione della Consulta dei diritti e dei doveri dell’adolescente digitale, che opera in coordinamento con il Tavolo tecnico per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo. Nella Consulta è assicurata la rappresentanza degli studenti, degli insegnanti, delle famiglie e degli esperti del settore e un componente è espresso dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza; l’aggiornamento del Piano nazionale di formazione dei docenti al fine di ricomprendervi le attività sulle tematiche afferenti all’insegnamento dell’educazione civica, con un fondo di 4 milioni annui dal 2020; il rafforzamento della collaborazione scuola-famiglie, anche integrando il Patto educativo di corresponsabilità ed estendendo alla scuola primaria; l’istituzione dell’Albo delle buone pratiche di educazione civica e un concorso nazionale annuale per ogni ordine e grado di istruzione per la valorizzazione delle migliori esperienze; la presentazione al Parlamento, ogni 2 anni, da parte del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di una relazione sull’attuazione della legge, anche al fine di un’eventuale modifica dei quadri orari volta a introdurre un’ora di insegnamento specificamente dedicata all’educazione civica.

L’Educazione civica come materia d’insegnamento autonoma

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Ilenia Falco