Reato di stalking e labili tutele, la società si interroga con un libro
Lo scorso 14 aprile, presso l’UNAR, si è tenuto l’incontro di presentazione del libro Stalking, storia di un crimine ordinario del criminologo Antonio Russo
Lo scorso 14 aprile presso l’UNAR – Unione delle Associazioni Regionali a Roma e Provincia, si è tenuto l’incontro di presentazione del libro Stalking, storia di un crimine ordinario (2023) del criminologo Antonio Russo, edito dalla casa editrice leccese “I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno”.
Il saggio contiene un’approfondita analisi del reato di “atti persecutori”, fattispecie entrata a far parte del nostro ordinamento in tempi relativamente recenti (2009) e contemplata dall’art. 612-bis c.p.. L’opera rilegge criticamente le novelle apportate dal c.d. Codice Rosso (L. n. 69/2019) trattando il fenomeno sotto il profilo storico, giuridico e criminologico con l’apporto di testimonianze di donne vittime di violenza subita da parte di compagni, parenti ed estranei.
L’incontro si è svolto sotto la guida dell’editore Stefano Donno che ha invitato ospiti dai retroterra diversi, accomunati dalla volontà di sollevare il velo di indifferenza sull’inadeguata formulazione delle leggi vigenti in materia di stalking, amministrazione di sostegno, prevenzione dei femminicidi e pieno diritto alla genitorialità, con la testimonianza diretta di una delle vittime di stalking presenti nel libro.
Il convegno si è aperto con l’intervento di Francesca Brandi, autrice della prefazione del libro e attrice nel film Una Notte (2019) sul tema del femminicidio, che ha raccontato la propria esperienza di incontro con la sofferenza delle vittime durante lo studio del proprio ruolo di vittima. A questo è seguito l’intervento della giornalista Francesca Della Valle che ha ripercorso la vicenda degli ultimi mesi di vita dell’attore Lando Buzzanca, suo compagno, rimasto all’interno di istituti di cura sino alla morte a causa di una gestione abnorme della sua amministrazione di sostegno. La giornalista ha raccontato come questa esperienza l’abbia portata a fondare l’associazione “Labirinto 14 Luglio” a tutela dei diritti delle persone fragili e per la riforma della legge n.6 del 2004 sull’amministrazione di sostegno.
L’evento è stato un’occasione che ha consentito alla società civile di confrontarsi intorno al tema della rispondenza delle leggi vigenti ai bisogni umani
Delegato per Roma e il Lazio dell’Accademia Dinastica Universitaria della Nobile Famiglia Agricola, il Principe Massimo Spadoni di Roccafluvione, ha espresso la vicinanza del Rettore Principe Agricola dando il proprio patrocinio all’attività di sensibilizzazione portata avanti dal Dott. Antonio Russo.
L’autore ha introdotto la testimonianza della giovane vittima di stalking Roberta (nome di fantasia), illustrando gli aspetti della ricerca compiuta. Il criminologo si è occupato di atti persecutori a partire dalla constatazione che le leggi vigenti non riescono ad impedire l’omicidio, i maltrattamenti e le induzioni al suicidio delle donne. Questo è confermato dai dati che documentano che dal gennaio 2023 sono state uccise 32 donne e il genere femminile è vittima di violenza nell’80% dei casi.
Giustizia e nuovi diritti
Le conclusioni a cui è pervenuto sono le seguenti: sia le leggi, sia l’apparato burocratico preposto alla loro applicazione sono ampiamente insufficienti. Per tale ragione, lo scorso febbraio è stata consegnata all’Onorevole Stefania Ascari una proposta di legge di riforma del reato di stalking che si preoccupa in prima battuta di impedire che la misura del divieto di avvicinamento alla persona offesa non si traduca in concreto nel suo contrario, ossia nell’allontanamento della vittima dalla propria residenza. La proposta di legge prevede altresì, che i provvedimenti a tutela delle vittime vengano presi entro 48 ore e il miglioramento degli strumenti di protezione esistenti, con l’eliminazione del braccialetto elettronico a causa della sua attitudine ad essere facilmente manomesso. Infine, si propone l’implementazione al livello Regionale del Reddito di libertà introdotto nel 2020 per le donne vittime di violenza lungo un percorso di indipendenza economica della durata di 12 mesi.
La vittima di stalking, Roberta, è intervenuta narrando la vicenda che ha coinvolto lei la sua famiglia per dodici anni, nonostante l’emissione di un divieto di avvicinamento nel 2018 e di un successivo ammonimento del Questore del 2020. Questi provvedimenti si sono rivelati vani e non hanno neanche impedito allo stalker di riprendere la residenza nell’abitazione posta al confine con la sua, costringendola alla fine a fuggire.
L’avvocato Benito Sposato, anch’egli autore della prefazione del libro, ha evidenziato i casi di mala gestio e di mala giustizia prospettando un cambio di valori all’interno della società con l’indefettibile sostegno della politica al fine di rendere efficiente l’impianto burocratico oggi carente di personale e dotazioni a tutti i livelli.